martedì 18 novembre 2014

Scena bonus del romanzo "Avvicinati" di Kim Karr

Buongiorno amici lettori,
vi rendete conto che tra meno di due settimane è già Dicembre? Come vola il tempo... E un altro anno si avvicina, speriamo – per me – migliore di questo! Comunque bando alle ciance e vediamo l'articolo di oggi.
 
Il post di oggi – come anticipato dal titolo – è una scena bonus regalataci dall'autrice Kim Karr, creatrice della serie Connection; giunta in Italia grazie alla casa editrice Newton Compton.
La scena, narrata dal punto di vista di River, racconta il primo incontro con Dahlia.
In "Avvicinati", primo libro della serie, pubblicato il 23 ottobre scorso, a raccontare la stessa scena è Dahila, la protagonista femminile. Ho letto il libro – e sì, lo so. Devo sbrigarmi a pubblicare le recensioni - e devo dire di aver trovato il romanzo carino. Non male, ma sicuramente c'è di meglio. Ma di questo parlerò nelle recensione, che spero di postare domani.
 
L'autrice ha specificato sul suo sito che per coloro che non avessero letto "Avvicinati", la scena potrebbe contenere spoiler. Io non sono d'accordo. Il loro primo incontro avviene nel secondo capitolo, siamo ancora all'inizio del racconto per trovare subito degli spunti sulla vicenda. Quindi spetta a voi ora decidere se leggere o meno il piccolo estratto. Io nel frattempo vi auguro una buona lettura e come sempre una buona giornata!
Ilaria
 
 
Titolo: Avvicinati
Autore: Kim Karr
Editore: Newton Compton
Serie: Connection #1
Data di uscita: 23 ottobre 2014
Prezzo: €9,90 (E-book €4,99)
Pagine: 488

Trama:

Nel mondo di Dahlia, che vive a Londra, non esistono più felicità e lieto fine. La sua anima è stata completamente distrutta da una tragedia. Ma quando la rock star River Wilde torna nella sua vita, il loro rapporto diventa subito strettissimo, al di là di qualsiasi previsione. Più tempo trascorrono insieme, più intensa ed erotica si fa la loro relazione: Dahlia è convinta di aver finalmente trovato l’anima gemella. Ma i fantasmi del passato riemergono e Dahlia comincia a sentirsi in colpa e confusa. River ce la mette tutta per farla sentire meglio, ma se ciò che è stato rifiuta di rimanere sepolto, come sarà possibile per loro pensare a un futuro?


Scena bonus:



Scena bonus, Avvicinati (Connection #1)
RIVER POV
Il tempo stringe

Il concerto si concluse, così mi diressi alle spalle di Garrett per appoggiare la chitarra al muro. Tirai su la maglietta fino ad asciugarmi il sudore dalla fronte. C'era fottutamente caldo lì dentro e avevo bisogno di un drink. Garrett rise, buttando indietro la testa per mandar giù la birra che in qualche modo era già riuscito ad avere.
"Hai intenzione di prenderti un drink? Ne prenderò un'altra", disse mentre mi cedeva il resto della sua birra. "E, amico, indossa questo. Seriamente, vecchio mio, i tuoi capelli sono una vera merda", disse lanciandomi il suo berretto.
Mi avvicinai e lo spintonai un pò, prima di mettermi il cappello in testa. "Chiudi quella cazzo di bocca, tu sei l'ultimo che dovrebbe parlare."
 
Scesi da palco e mia sorella si precipitò verso di me. "River, ho bisogno che tu mi porta a casa non appena sarà finiti l'ultima serie di canzoni. Mi incontro di nuovo con qualcuno nel mio appartamento". Scossi la testa, ben sapendo che quel qualcuno fosse un ragazzo. "Sì, sì, lo farò Bell, ma davvero non riesci a trovare un fidanzato che abbia delle buone maniere? Sai, come organizzare davvero un appuntamento e forse anche portarti fuori? E a un'ora decente?"
Alzò gli occhi al cielo. "Non tutti i ragazzi sono come te, fratello. Bel berretto", mi prese in giro prima di scomparire di nuovo tra la folla.
Mentre camminavo attarverso la stanza stracolma, una ragazza bruna – credo avesse un aspetto famigliare – mi chiese se volessi prendere un drink in privato. Rifiutai gentilmente, dicendole che avevo bisogno di fare rifornimento prima della prossima serie di canzoni. Stava ancora parlando quando le feci segno che mi stavo dirigendo verso il bar per segnalarle che mi stessi allontanando. Quando i miei occhi brillarono attraverso il bar, improvvisamente attratti da una bellissima ragazza in piedi contro il bancone. E lei stava guardando direttamente verso di me.
 
Comincia a camminare verso di lei, lasciandomi alle spalle la bruna che stava ancora parlando. Quando guardai la splendida ragazza, pensai "La voglio". Alta, snella, capelli lunghi biondi che allontanò dal viso. Ma furono gli occhi a colpirmi – il modo in cui mi guardava.
Cazzo, avevo parlato con una dozzina di ragazze stasera, ma lei era l'unica di cui mi interessava. Mentre fissavo lo sguardo su di lei percepivo che non era una ragazza qualunque. Non era solo una ragazza con la quale fare sesso. In realtà stavo avendo una cazzo di conversazione con me stesso. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo nella mia testa. Cercai di non sorridere, sapevo che lei mi stava osservando. Cazzo, perchè stavo indossando questo stupido cappello? Me lo tolsi subito e pettinai i capelli con le dita. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso e mi sentivo come se volessi eliminare tutte le persone sulla mia strada per arrivare a lei.
 
Quando finalmente raggiunsi il bar, mi trovai di fronte a lei. Per qualche strana ragione sentivo la voglia di toccarla, ma invece mi ficcai le mani in tasca. Mi sorrise e io le sorrisi a mia volta. Questa ragazza era eccitante. I suoi occhi non avevano ancora abbandonato i miei per tutto quel tempo, così decisi di rompere il ghiaccio buttando fuori: "Mi stavi fissando?" Arricciò le labbra e alzò gli occhi al cielo. Cazzo, cosa mi faceva quello sguardo.
"No, stavo cercando la mia amica mentre aspettavo i miei drink. Si da il caso che fossi nel mio campo visivo."
Soffocai una fisata e dissi: "Sei sexy quando ti arrabbi." In realtà volevo dirle, "Tu sei sexy," ma non lo dissi, non ancora comunque. Pensavo che stesse cercando di non ridere. Se lo avesse fatto, avrei scoperto di averla conquistata. Il suo telefono squillò e il suo sorriso scomparve. "Perchè pensavi che ti stessi fissando, comunque?"
La persona accanto a lei si allontanò , e io mi assicurai il posto accanto a lei. Gettai il cappellino sul bancone e mi appoggiai al bar, senza mai lasciare il suo sguardo.
Le risposi nel modo più onesto possibile. "Perchè io ti stavo guardando, sperando che tu facessi lo stesso."
 
Con lei non volevo soltanto scopare, così decisi di essere il ragazzo che spesso Bell mi diceva che ero – il ragazzo dalle buone maniere. Allora le dissi quello che avrei dovuto dire prima. "Con tutti questi discorsi su chi stava fissando chi credo di aver dimenticato i fondamentali. Mi chiamo River," le dissi tendendole la mano.
Allungò la sua mano. Ehi, riuscirò a toccarla. Ma ritirò subito la mano prima di sfiorare la mia e urtò accidentalmente la birra del tizio accanto a lei. Il coglione le lanciò un'occhiataccia e imprecò. Sapevo che dovevo intervenire perchè quel ragazzo era fuori controllo. La avvicinai dolcemente dalla mia parte e cercando di controllarmi dissi, "Mi dispiace, amico. È stanto un incidente, ma lascia che te ne compri un'altra." Gli porsi dieci dollari. "Comprane due." Sperai che prendesse i soldi e si allontanasse. Fortunatamente per lui lo fece, perchè altrimenti l'avrei steso a terra. Riportai l'attenzione sulla ragazza che mi sorrise e fece scivolare una delle sue birre verso di me. Cominciai a bere e lei disse: "Grazie, penso proprio che quel tizio se la sarebbe presa con me. In realtà si è proprio comportato da stronzo." Non potei fare a meno di mettermi a ridere a metà sorsata, quasi spuntando la birra fuori dalla bocca. Non fresca.
 
Non riuscii a resistere più a lungo, feci scorrere il dito sulla sua liscia spalla nuda, puntando gli occhi nei suoi. "Non c'è di che."
Lei rabbrividì appena e fece un passo indietro. Ero abbastanza sicuro di interessarle così mi avvicinai, non volendo rompere il nostro legame. "Allora, dove eravamo? Dobbiamo ricominciare daccapo?" Chiesi, guardandola negli occhi.
"Ci stavamo presentando," disse sorridendo.
"Okay, allora riproviamo. Io sono River e tu...?"
"Non sono sicura di poter divulgare questa informazione. Sto ancora cercando di capire se sei uno stalker." Scherzò.
Mi venne da ridere. Sapevo tutto sul fare giocoso, ma con lei non ero pronto a giocare. Avevo voglia di conoscerla questa ragazza, ed ero abbastanza sicuro che il sentimento fosse reciproco, così per evitare che si spezzasse la connessione che si stava creando – cosa che avrei lasciato correre con un'altra ragazza – le dissi: "Non dici sul serio, vero, bellissima ragazza?"

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Domani dovrei riuscire a pubblicare la mia recensione sul romanzo. Se volessi leggerla... Romanzo carino, nulla di più. Per ora non ti sei persa nulla :D

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